L’ecosistema artico presenta un delicatissimo equilibrio tra animali, vegetali e ambiente. Di conseguenza risulta particolarmente vulnerabile, sia ai cambiamenti climatici, sia alla crescita della popolazione e delle attività dell’uomo.
Tali vulnerabilità vanno tenute in gran conto se si vuole che l’Artico si sviluppi in maniera sostenibile.
Comprendere la vulnerabilità e la resilienza degli ambienti e delle società in un Artico ‘globalizzato’ richiede una maggiore cooperazione scientifica internazionale e il contributo di Stati e organizzazioni non artici. Nuovi mercati per le risorse dell’Artico e le attività connesse, quali il commercio, il turismo e il trasporto, è probabile che emergano più velocemente rispetto alla crescita delle necessarie infrastrutture sia su terra sia su mare. Tale crescita, unitamente all’innovazione tecnologica, è cruciale per rinforzare la resilienza delle comunità artiche e degli ecosistemi e richiede un approccio collaborativo tra scienziati, governi e industria. Uno sforzo focalizzato su:

  • ricerca di metodologie per lo sfruttamento e la gestione sostenibile delle risorse (viventi e minerarie), l’effettuazione di analisi basate sul rischio e la piena comprensione delle conseguenze di uno sfruttamento continuo;
  • valutazione degli impatti dei cambiamenti in atto nel clima e nelle attività umane sulla biodiversità, delle conseguenze per gli ecosistemi in termini di beni servizi, degli impatti sociali dei cambiamenti in atto;
  • comprensione degli eventi meteorologici estremi e loro impatto ecologico e sociale;
  • sviluppo di indicatori di sostenibilità integrati per valutare le condizioni e le dinamiche dei sistemi socio-ecologici;
  • individuazione di strategie di sviluppo sostenibile per le aree urbane e loro infrastrutture, nella prospettiva che a causa del riscaldamento della regione artica e della maggiore accessibilità, il processo di urbanizzazione dell’Artico non potrà che continuare.

La necessità del reciproco trasferimento delle conoscenze tra la comunità scientifica e le popolazioni indigene e locali dell’Artico, con una particolare attenzione alle conoscenze tradizionali e locali, è un elemento essenziale per uno sviluppo sostenibile in Artico e per accrescere la resilienza del sistema ai cambiamenti epocali che si prospettano. Un grande sforzo deve essere fatto per incorporare il sapere tradizionale e locale e per coinvolgere le comunità del Nord e indigene nella definizione delle priorità, co-progettazione e co-produzione della ricerca. In questo modo si favorisce la diffusione di questa conoscenza e si garantisce l’accesso ai dati e risultati della ricerca. E’ essenziale quindi, in tale contesto, che ricercatori, decisori e residenti indigeni e non indigeni dell’Artico lavorino insieme per accrescere la conoscenza e assicurare la guida dello sviluppo, anche attraverso l’adozione di principi comuni che orientino sia la ricerca sia le scelte da fare.

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